La ristrutturazione di casa conviene? Sì grazie a detrazioni e bonus fiscali

Anche nel 2022 i contribuenti che sceglieranno di ristrutturare casa avranno la possibilità di accedere a diverse agevolazioni fiscali per alleggerire la spesa e recuperare parte dell’investimento.
Bonus e detrazioni si differenziano in base al tipo di intervento effettuato e sono pensati principalmente per promuovere l’efficienza energetica e rendere le abitazioni più confortevoli e sicure.

Se infatti la casa è da sempre un bene rifugio per gli italiani, il patrimonio edilizio del nostro Paese è anche uno dei più datati, soprattutto dal punto di vista dell’isolamento termico. Un problema che si riflette sui costi della bolletta per riscaldare in inverno e raffrescare in estate, e che genera spesso un inutile spreco di energia.

Ristrutturare quindi conviene e in questo post vedremo tutti i bonus fiscali a disposizione dei contribuenti.

Attenzione: conoscere le agevolazioni è il primo passo; è però altrettanto importante informarsi su tutti i documenti necessari a usufruire della detrazione prevista per il tipo di intervento che si ha in programma.
Il rischio, infatti, è quello di scoprire di aver sbagliato quando è troppo tardi, è cioè quando è il momento di presentare la dichiarazione di redditi (730 o Mod. Redditi).

Quali sono le detrazioni fiscali per la ristrutturazione della casaNuove detrazioni e agevolazioni fiscali per il 2022Agevolazioni prorogate fino al 31 dicembre 2022Agevolazioni prorogate fino al 31 dicembre 2024L’importanza dei pagamenti

Quali sono le detrazioni fiscali per la ristrutturazione della casa

Vediamo ora in dettaglio quali sono le detrazioni fiscali che potranno poi essere riconosciute al momento della Dichiarazione dei Redditi.

Si può detrarre, per esempio, il 50% delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, con un tetto massimo di 96.000 euro.
Il massimale è invece, per le spese sostenute nel 2021, di 16.000 euro, per immobile, per le spese di acquisto mobili e grandi elettrodomestici per l’arredo di immobili ristrutturati (bonus mobili). La detrazione è riconosciuta nella misura del 50% delle spese sostenute.
Attenzione nel massimale devono essere considerate anche le spese sostenute nel 2020 ed eventuali spese sostenute per l’arredo (mobili/grandi elettrodomestici) di pertinenze o parti comuni oggetto dell’intervento (es. arredo del locale portineria).

 Inoltre, è possibile avere accesso all’Eco bonus. Questa agevolazione consiste in una detrazione riconosciuta per la realizzazione di interventi che accrescono il livello di efficienza energetica di edifici preesistenti.

Queste detrazioni possono essere riconosciute per diversi lavori, per esempio quelli che permettono una riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento, l’efficienza energetica dell’edificio mediante coibentazioni o l’installazione di nuovi pavimenti, finestre e infissi e l’acquisto e la posa in opera di schermature solari.

Usufruendo delle agevolazioni previste nell’Eco bonus è possibile godere di una detrazione fiscale pari al 65% - da ricevere in 10 anni in quote uguali - delle spese sostenute per migliorare l’efficienza energetica della propria casa. È compresa l’installazione di apparecchiature per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento (la cosiddetta domotica).
La percentuale di detrazione sale se determinati interventi vengono effettuati sulle parti comuni di edifici esistenti con miglioramento della classe di rischio sismico; nello specifico sale al 80% se con l’intervento vi è la riduzione di una classe del rischio sismico e al 85% se con l’intervento vi è la riduzione di due classi del rischio sismico.

Esistono anche delle detrazioni fiscali per ristrutturazione della casa che rientrano nel cosiddetto “Bonus Verde”. Queste permettono una deduzione del 36%, fino a una spesa massima di 5.000 euro, per lavori eseguiti su giardini, staccionate, recinzioni, impianti di irrigamento, pozzi, terrazze e altre pertinenze.

Agevolazioni fiscali: novità e proroghe

Quelle viste in precedenza non sono le sole detrazioni fiscali possibili.
Dalle spese sostenute per migliorare la resistenza di un edificio in caso di terremoto, fino a quelle per il recupero del patrimonio edilizio, sono tantissime le agevolazioni previste per coloro che rinnovano la propria casa.
Vediamo di seguito le novità introdotte per il 2022 e le agevolazioni che invece erano in scadenza ma sono state prorogate.

Nuove detrazioni e agevolazioni fiscali per il 2022

Tra le novità introdotte per l’anno in corso è importante sottolineare:

  • La possibilità di accedere a una detrazione fiscale pari al 75% per gli interventi rivolti al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche;
  • Credito d’imposta per coloro che investono nell’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili (impianti fotovoltaici). Questo aiuto, la cui misura non è stata ancora comunicata, si applica anche in caso di impianti preesistenti.

Agevolazioni prorogate fino al 31 dicembre 2022

 Alcune delle misure previste in precedenza per la ristrutturazione della casa sono state estese fino alla fine di quest’anno.

Tra queste troviamo il bonus facciate, che prevede una riduzione pari al 60%, da distribuire su 10 anni contributivi, delle spese sostenute per gli interventi di recupero e/o restauro delle facciate di edifici esistenti. Per gli interventi già realizzati, la riduzione è pari addirittura al 90%!

Inoltre, è stato anche esteso il diritto ad usufruire del credito d’imposta per l’acquisto della “prima casa” da parte di giovani under 36, sempre che abbiano un ISEE non superiore a 40.000 euro.

Non si tratta della sola misura a favore dei proprietari di immobili, che possono anche usufruire di particolari riduzioni sul reddito di locazione in caso di adozione di specifici regimi fiscali e di detrazioni degli interessi passivi pagati per l’acquisto e per la costruzione o ristrutturazione dell’abitazione principale.

Agevolazioni prorogate fino al 31 dicembre 2024

Tra le misure protratte fino alla fine del 2024 troviamo le detrazioni fiscali applicabili in caso di spese sostenute per:

  • La riqualificazione energetica, in misura pari al 50-65%, a seconda dei casi;
  • L’acquisto e la posa in opera di schermature solari, con un valore pari al 50%;
  • Il recupero del patrimonio edilizio, con una percentuale del 50% su una spesa massima di € 96.000;
  • L’adozione di misure antisismiche, con una percentuale di detrazione compresa tra il 50 e l’85%;
  • L’acquisto di mobili. In questo caso, è previsto un tetto massimo di spesa pari a 10.000 euro per le spese sostenute nel 2022 e a 5.000, per quelle relative al 2023 e al 2024. La detrazione fiscale è del 50%;
  • Bonus verde, con una detrazione del 36% su una somma massima di 5.000 euro.

L’importanza dei pagamenti

In conclusione, ricordiamo un aspetto molto importante che non va mai dimenticato: la modalità di pagamento dei lavori.
Per avere diritto alle detrazioni fiscali infatti i lavori non possono essere pagati in contanti ma con un bonifico bancario o postale (anche “on line”) dedicato dal quale risulti:

  • la causale del versamento
  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione
  • il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico (ditta o professionista che ha effettuato i lavori).

È il cosiddetto "bonifico parlante”, che si differenzia da quello ordinario proprio per le informazioni dettagliate che contiene.

E se si sbaglia bonifico?
Qualora, per errore, non siano stati indicati sul bonifico tutti i dati richiesti e non sia stato possibile ripetere il bonifico, il contribuente può usufruire della detrazione solo se in possesso di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà rilasciata dall’impresa, con la quale quest’ultima dichiari che “i corrispettivi accreditati a suo favore sono stati correttamente contabilizzati ai fini della loro imputazione per determinare il reddito d’impresa.”

Non è richiesto il pagamento mediante bonifico delle spese relative agli oneri di urbanizzazione, all’imposta di bollo e ai diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunce di inizio lavori, occupazione del suolo pubblico. Si tratta infatti di versamenti da effettuare, con modalità obbligate, in favore di pubbliche amministrazioni.

Se il contribuente intende comunque versare gli oneri di urbanizzazione al Comune con bonifico, fermo restando il diritto alla detrazione, non deve indicare il riferimento agli interventi edilizi e ai relativi provvedimenti legislativi per evitare l’applicazione (in questo caso non dovuta) della ritenuta nei confronti del Comune.

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