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IRPEF regionale, la stangata d’agosto
a pagare sono sempre gli stessi
In Piemonte dal 2026 aumenterà l’addizionale IRPEF. E a farne le spese saranno lavoratori e pensionati fino a 50.000 euro di reddito
Mentre i più cercano ombra sotto l’ombrellone, sotto il sole di agosto arriva una notizia che rischia di scottare: la Regione Piemonte ha annunciato un aumento dell’addizionale regionale IRPEF per il triennio 2026-2028.
Motivazione? Recuperare i circa 150 milioni di euro persi a causa dell’accorpamento degli scaglioni fiscali deciso dal Governo Meloni. Ma a pagare il conto — come spesso accade — saranno lavoratrici e lavoratori dipendenti, pensionate e pensionati, ovvero l’85% dei contribuenti con un reddito sotto i 35.000 euro.
Chi pagherà di più?
Il volantino diffuso dalla CGIL Piemonte è chiaro
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Chi ha un reddito imponibile tra 15.000 e 28.000 euro pagherà fino a 33 euro in più all’anno (si passa da 371 a 404 euro).
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Chi guadagna tra 28.000 e 50.000 euro vedrà l’aggravio salire fino a 106 euro annui (da 685 a 791 euro).
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Nessun cambiamento invece per chi supera i 50.000 euro: l’aliquota resta invariata.
Una scelta regressiva
In pratica, a contribuire maggiormente saranno proprio quei cittadini e quelle cittadine che già oggi affrontano l’inflazione, i mutui più pesanti, i prezzi impazziti di beni primari. Una manovra che appare regressiva, perché colpisce in proporzione chi ha meno e risparmia chi ha di più.
Con un’estate rovente anche sul piano fiscale, la decisione della Regione Piemonte riaccende il dibattito su chi paga davvero il costo delle riforme fiscali e se sia ancora possibile parlare di equità nella redistribuzione del prelievo.

