La Carta dei Diritti e i due referendum per un’Italia che torni ad essere fondata sul lavoro

La proposta di legge della Carta dei Diritti Universali nasce da un grande processo democratico e di mobilitazione.
Più di 40.000 assemblee, iscritti e iscritte alla CGIL che decidono, la campagna di raccolta firme, più di 4 milioni di persone firmano la proposta di legge e i quesiti referendari.
Forti di questa grande partecipazione popolare, abbiamo chiesto che la Camera incardini la discussione sulla proposta di legge, vigileremo perché l'affidamento dato si traduca presto in realtà.

Ogni giorno chiediamo al Governo di fissare la data del voto sui due Referendum, quello sui Voucher e quello sulla Responsabilità Solidale negli Appalti.
Due referendum per il lavoro e per avere tutta un’altra Italia. Un’Italia che torni ad essere fondata sul lavoro.

Un lavoro di qualità, dignitoso per le persone, caratterizzato da tutele e diritti, condizione per uno sviluppo del Paese che oggi continua ad arrancare nella competizione al ribasso.
Vogliamo un Paese dove investimenti ed innovazione tornino ad essere la norma, la strada per riaprire prospettive ai giovani, si traducano in un piano straordinario di lavori per i giovani.
Di lavoro, non di lavoretti, di legalità e trasparenza, non di nero e sommerso che nuoce alle persone e fa arretrare il Paese.
Un’ambizione alta, ma possibile, per la quale serve il contributo, la partecipazione di tutte e tutti, un nuovo viaggio per l’Italia, due Sì per liberare il lavoro e quindi il nostro futuro. 

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